Anche quest’anno ti sei detto “Adesso basta, voglio lasciare il lavoro ed essere libero di viaggiare” , ma sei ancora seduto alla tua scrivania?
La paura di lasciare tutto alle spalle da un giorno all’altro è del tutto comprensibile. Ma devi sapere che a livello pratico è fattibile e facile. Resta solo a te il coraggio di iniziare le varie pratiche.
Ecco i 5 modi che hai per lasciare il lavoro.
Lasciare il lavoro con il licenziamento classico
Lasciare il lavoro attraverso il licenziamento classico è strettamente collegato al tipo di contratto che hai. I più usati sono:
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Contratto determinato
Questo contratto prevede una data di scadenza del lavoro ben stabilita, quindi non dare il giusto preavviso potrebbe portarti ad avere delle conseguenze penali. Il consiglio in questo caso è quello di licenziarsi con una giusta causa (es. diffamazione/minacce da parte di colleghi o datore di lavoro, furti in azienda, etc)
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Contratto indeterminato
Il licenziamento deve essere anticipato dal preavviso, che dipende dalla mansione che svolgi. La sua mancanza potrebbe riservarti una penale, cioè: se decidi di lasciare il lavoro oggi e da domani non andare più a lavorare, il datore di lavoro si trova all’improvviso senza un dipendente e subisce quindi “un danno” a livello di produttività aziendale. Per questo motivo potrebbe decidere di trattenerti dal TFR dei soldi come “risarcimento” per il periodo di tempo che impiegherà per assumere il tuo sostituto.
Aspettativa
Questa modalità permette di lasciare il lavoro temporaneamente. E’ come se fosse un’astensione dal lavoro, per periodi più o meno lunghi, con la garanzia di non perdere il posto.
Quando richiederla?
- Per gravi motivi familiari: presentando la dovuta documentazione che accerta il danno in famiglia, puoi richiedere un congedo di due anni. In questo periodo però non potrai nè lavorare altrove nè ricevere la retribuzione, l’unica certezza è che al tuo ritorno il posto sarà ancora tuo.
- Gravi motivi personali: non uniti alla malattia. Il periodo è di un anno e anche qui non c’è retribuzione.
- Volontariato: presso associazioni riconosciute o protezione civile. Qui hai il diritto di continuare a ricevere lo stipendio, con tutte le voci che ne derivano.
- Formazione: se sei dipendente della stessa azienda da 5 anni, puoi richiedere un periodo di formazione di 1 anno. Con questa aspettativa conservi il posto di lavoro e continui ad essere retribuito. In più, questo “congedo” non intacca le ferie, malattie e altri congedi.
Ricorda: Spetta comunque al datore di lavoro accoglierti l’aspettativa.
Lasciare il lavoro e avere la disoccupazione
In molti pensano che sia destinata ai lavoratori che per cause esterne a loro hanno perso il lavoro.
Tuttavia, all’interno della domanda di richiesta della NASpI ci sono delle eccezioni alle regole che possono sfruttare coloro che decidono di lasciare il lavoro volontariamente.
Come ottenere la disoccupazione presentando il licenziamento?
Ne hai il diritto se sei stato indotto a licenziarti:
-per colpa del comportamento del tuo superiore, quindi presentando un licenziamento per giusta causa (es: mancata retribuzione, molestie, peggioramento delle condizioni lavorative a seguito di uno spostamento, uno spostamento non giustificato)
-se hai un periodo soggettivo di particolare fragilità.
– concordare il licenziamento assieme al datore di lavoro (tuttavia sarebbe una frode ai danni dell’Inps).
Licenziamento disciplinare
Oltre ai modi precedenti, c’è anche la possibilità di farsi licenziare. Ossia iniziare ad assumere comportamenti non idonei al luogo di lavoro, come ad esempio:
-usare spesso il telefono per motivi personali
-sparlare dei colleghi
-arrivare in ritardo
-abusare dei permessi
-non essere più produttivi
-far credere che il datore non ha più bisogno di te
-assenza ingiustificata : non presentarsi al lavoro senza giustificare l’assenza. Questo comportamento, se ripetuto, obbliga il datore a prendere provvedimenti. Qui il lavoratore è obbligato a pagare il ticket NASpI al proprio datore di lavoro, come titolo di risarcimento.
ATTENZIONE però! Questa modalità farà in modo di ottenere la disoccupazione ma inclinerai i rapporti con tutti!
Tutti questi procedimenti possono essere svolti anche all’interno del sito ufficiale dell’ INPS.
Smart working
Se ne sente parlare sempre di più e per molte categorie diventerà un nuovo modo di lavorare.
Che cos’è lo smart working?
A causa dell’emergenza sanitaria da Corona virus-19, molti lavoratori sono stati spinti a lavorare direttamente da casa, in modo tale da poter arginare il rischio di contagio in ufficio.
Quali sono i requisiti necessari?
-La tua mansione non richiede la tua presenza fisica
-sei un dipendente del lavoro privato
-hai un figlio a carico minore di 14 anni
-nel tuo stesso nucleo famigliare il partner non deve essere disoccupato o percepire sostegni di reddito.
La prassi normale sarebbe quella di presentare la dovuta documentazione in cui attesti di avere tutti i requisiti precedenti. Dopo di chè il datore di lavoro ti farà firmare i protocolli dell’ INAIL relativi alla sicurezza e salute.
In seguito all’emergenza sanitaria di questi anni però, tale burocrazia è stata notevolmente snellita attraverso un comune accordo tra le due parti.
Lasciare il lavoro? Adesso assapora la libertà
Ora che conosci i 5 modi semplici e sicuri per lasciare il lavoro, sei libero di realizzare i sogni chiusi nel cassetto!
Per approfondimenti su cosa fare dopo:
- TURISMO DI PROSSIMITA’ MODA IN TEMPI COVID
- COSA FARE PRIMA DI PARTIRE CONSIGLI UTILI
- COME SCEGLIERE LA DESTINAZIONE PER IL TUO PROSSIMO VIAGGIO
Non è poi così difficile lasciare il lavoro, non trovi? LASCIA un commento.
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